“L’estate è un foulard a fiori”, aveva letto una volta su un libro*.
E quella frase le era rimasta dentro.
E il foulard le era rimasto al collo, tutto l’anno, perché a Maria piaceva pensare che in quel modo avrebbe strappato un po’ d’estate a ogni stagione.
E in effetti potevi sentirla.
Attorno a lei.
Ogni volta che la vedevi.
Il calore sottile che arrossa la pelle e illumina gli occhi.
L’odore di fresco e di mare, del vento che scompiglia i capelli.
La pioggia tiepida d’agosto, che fa venire voglia di ballarci dentro.
Estate.
Frammenti di sole intrappolati nelle pieghe del foulard che le abbracciava il volto, colori vivaci incuranti dello scorrere del tempo e dell’età.
Vivaci anche ora, ora che il cielo è gonfio di nubi, e il vento impudente solleva i lembi dei cappotti scuri, schiaffeggia le guance già sferzate di pianto della piccola folla raccolta in preghiera.
Eppure attorno a quella lapide chiara c’è un foulard a fiori.
E se ti concentri un po’, puoi sentirla.
Calore sulla pelle, l’odore del mare, l’eco di una risata e di una donna felice.
Estate.
* Il libro da cui è tratta la frase che ha ispirato questo Post it è “Solfeggio in Abbandono”, e la scrittrice la bravissima Sara Maria Serafini. Potete visitare il suo blog qui!